Il Metodo Feldenkrais, ideato ed elaborato dal fisico e ingegnere Moshe Feldenkrais, è un approccio innovativo che utilizza il movimento per sviluppare e ampliare la propria consapevolezza di sé, al fine di migliorare la qualità della propria vita. Esso trova le sue radici scientifiche nei più recenti studi sul funzionamento del sistema nervoso e sulla sua capacità di apprendere e creare nuove connessioni, conosciuta come “neuroplasticità”.
Durante le lezioni l’insegnante Feldenkrais guida con la voce, proponendo sequenze di movimento che richiamano azioni della vita quotidiana (es. sedersi, alzarsi, camminare, ecc.). Non esiste movimento giusto o sbagliato e non c’è un modello da imitare: portando l’attenzione alle sensazioni corporee, la persona impara a sentire tutta se stessa e a integrare e collegare ognuna delle parti che compongono il movimento. L’invito è a dare valore alla lentezza, al qui e ora, al riposo e alla qualità anziché alla quantità, a ritrovare il proprio ritmo.
Attraverso il Metodo Feldenkrais si ha la possibilità di imparare a sciogliere tensioni e ritrovare la fluidità nel movimento, trasformare la rigidità in flessibilità, passare da una migliore coordinazione a una più chiara intenzione creativa e performativa.
Feldenkrais e teatro
Moshe Feldenkrais lavorò con diversi artisti nel corso della sua vita, tra i quali spicca il nome del regista Peter Brook. Peter Brook scoprì il dottor Feldenkrais e si rese conto che il suo metodo poteva demistificare molti degli elementi che creano un grande attore e spostare questi elementi oltre il misterioso, o quello che la gente assegna all’ispirazione.
Lavorare sulla persona, nella sua unità inscindibile di mente, corpo, emozione e azione è infatti un lavoro essenziale per chi, come l’attore, ambisce a rappresentare la vita e l’essere umano in relazione al mondo circostante. E farlo senza sforzo, seguendo la propria unicità e il proprio modo di essere, fa sì che il flusso creativo scorra e si alimenti in un continuo re-agire. Ed è qui, quando mente, corpo, sistema nervoso ed emozioni cooperano insieme come un unicum, che “l’impossibile diventa possibile, il possibile facile e il facile elegante”.