L’arte del public speaking: ne parliamo con Vittorio Attene

Vorremmo tutti vivere in un’isola felice dove la nostra sola volontà detta il passo degli avvenimenti. Dove l’intesa col prossimo è immediata ed efficace, dove i nostri interlocutori si interessano ai nostri progetti con la stessa passione che mettiamo noi nel realizzarli. Sarebbe bellissimo, ma ovviamente non è così: le interazioni sociali sono composte da comunicazione al 99%, e quelle lavorative non fanno eccezione, anzi!

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Presentazione del corso

Corso e Scuola di teatro e recitazione a Padova

ACTING COMMUNICATION: Parlare in Pubblico con Passione

Parlare in pubblico è uno di quegli atti che spesso evoca timori così profondi da poter essere paragonato alla sensazione della morte. L’ansia, lo stress, la paura di fallire e di essere giudicati sono i sintomi più temuti. Ma cosa succederebbe se trasformassimo l’espressione “Parlare in pubblico” in “Parlare al pubblico”? Quasi magicamente, cambierebbe la prospettiva del comunicatore. Non ci troveremmo più sotto la pressione del giudizio verso noi stessi, ma l’unica cosa a cui dovremmo pensare sarebbe comunicare CON il pubblico, riscoprendo il piacere della comunicazione, la gioia di prendere per mano chi ci ascolta e di guidarlo verso il nostro obiettivo fondamentale: prendersi cura del pubblico.

“Nella comunicazione, non importa quanto il contenuto possa essere coerente, logico e corretto. Se il messaggio non è accompagnato da un sentimento autentico, sarà ignorato.” — MATTEO MAINETTI

Presentazione

Mi presento: sono Vittorio Attene e la mia carriera professionale ha avuto inizio come attore. Nel corso degli anni, ho acquisito anche competenze di regia, sono diventato voce in diversi audiolibri per Audible e, da circa 16 anni, mi dedico alla formazione in vari ambiti artistici e della comunicazione, tra cui “Parlare in pubblico.” Insegno sia all’interno di associazioni che a privati e aziende (Fercam, Imwatch).

I percorsi formativi che offro si basano su ciò che ho imparato in prima persona come “comunicatore sul palcoscenico.” La pratica, l’esperienza e l’assumere rischi sono il modo unico per imparare a comunicare in modo efficace. La teoria ha il suo ruolo, ma da sola non è mai sufficiente. La comunicazione richiede azione, sperimentazione e spesso una riorientazione sostanziale degli obiettivi. Siamo lì per il pubblico, per parlare CON il pubblico e non solo davanti ad esso. Questo concetto è semplice da comprendere, ma difficile da mettere in pratica senza una buona dose di pazienza e un immenso lavoro.

Dopo un’iniziale fase teorica, passiamo a una fase pratica con esercitazioni tratte dalle metodologie teatrali, che aiutano a sviluppare una maggiore consapevolezza di sé e delle proprie potenzialità. Impariamo che una buona presentazione deriva certamente da contenuti di qualità, ma soprattutto da una modalità di esposizione efficace, ottenuta attraverso un impegno globale sui tre canali della comunicazione. Una presentazione non deve mai essere improvvisata, ma piuttosto preparata sotto tutti gli aspetti. Deve essere provata e riprovata, proprio come farebbe un attore prima di salire sul palcoscenico. Per chiarire ulteriormente il processo in corso, userò sia la telecamera, come strumento di analisi individuale, sia contributi video inerenti agli argomenti trattati.

Nel percorso che propongo, è previsto l’uso della videocamera per imparare a gestire la propria immagine e per realizzare brevi video di Elevator Pitch, al fine di raffinare sempre di più la capacità di costruire consapevolezza di sé e di ridurre la discrepanza tra ciò che siamo e ciò che desideriamo essere come comunicatori.

Sai trasmettere ciò che offri? Sai raccontare la tua storia? Il ruolo del comunicatore, in qualsiasi contesto professionale, è paragonabile a quello del narratore di storie. L’attore è un narratore di storie, il regista organizza il modo in cui le storie vengono raccontate, il formatore insegna come narrare e organizzare storie. Chi si occupa di comunicazione dovrebbe sempre ricordare che il pubblico (o il cliente) è come un bambino che ascolta fiabe narrate dalla mamma prima di andare a dormire. Le fiabe, il racconto, le parole creano immagini, visioni, prospettive. Se le nostre parole non sono abbastanza evocative, la nostra comunicazione risulterà insignificante, priva di carattere, senza magia; non riusciremo a trasmettere passione, divertimento e piacere, non parleremo di noi. Non è il contenuto a essere fondamentale, ma quanto ci ricordiamo di essere narratori di storie.

Da trent’anni racconto storie come attore, regista e formatore, e ogni volta che sono riuscito a narrare bene le mie storie, chi mi ha ascoltato ha portato con sé un pezzo di me diventando a sua volta un narratore di storie.

Basandosi su queste considerazioni, nasce l’approccio al lavoro formativo che sviluppo nei percorsi di ACTING COMMUNICATION. Si tratta di un Public Speaking pratico al 90%, basato su esercitazioni derivate dalla mia esperienza diretta sul palcoscenico e davanti alla telecamera come attore, ma anche dalla mia esperienza pluriennale come formatore, costantemente alla ricerca di aiutare le persone a scoprire la loro forma migliore di comunicazione.

I percorsi si concentrano sulla costruzione e il perfezionamento dei canali che costituiscono la comunicazione, con un’attenzione particolare al canale non verbale e al paraverbale. Ma non meno importante, si mira a sviluppare un approccio alla comunicazione che superi la paura dell’audience e del giudizio, un’approccio liberatorio. Esploriamo il gioco come strumento per l’evoluzione dei comunicatori e scopriamo come diventare maestri del palcoscenico.

In un’epoca in cui la comunicazione si fa sempre più veloce e l’attenzione del pubblico si riduce a soli trenta secondi, come accade nei video di TikTok, costruire presentazioni brevi ma efficaci è diventato tanto necessario quanto cruciale per raggiungere i propri obiettivi. L’Elevator Pitch è l’ultima forma di presentazione sempre più richiesta.

“Per comunicare in modo efficace, dobbiamo capire che siamo tutti diversi nel modo in cui percepiamo il mondo e usare questa comprensione come guida per comunicare con gli altri.” — ANTHONY ROBBINS

Struttura del Corso

Fondamenti Teorici

  • Comprendere la comunicazione e la sua struttura.
  • Elementi costitutivi della comunicazione.
  • Comprendere il pubblico.
  • Struttura del discorso.
  • Tipologie di discorsi.
  • Gestione del contesto.
  • Affrontare l’ansia.
  • Conoscenza dei partecipanti e delle loro specificità.

Applicazione Pratica

Il Canale Paraverbale

  • Comprendere il controllo del respiro.
  • Utilizzare il respiro per gestire l’ansia.
  • Vocalizzazione.
  • L’importanza della voce nella comunicazione.
  • Tecniche di utilizzo della voce.
  • Esercizi di articolazione e sostegno vocale.
  • Utilizzare la voce come efficace strumento persuasivo.
  • Padroneggiare pause, ritmo e variazione tonale.
  • Esercitazioni pratiche.

Il Canale Non Verbale

  • Gestione del linguaggio del corpo.
  • Importanza del contatto visivo.
  • Posizionamento e gestione dello spazio.
  • Esercizi individuali.
  • Riconoscere attributi positivi e affrontare le criticità.

Esercitazioni

  • Preparare un discorso.
  • Applicare tecniche per la costruzione dei discorsi.
  • Giocare con il discorso: la tecnica della narrazione.
  • Esercitazioni sul contesto.
  • Lavorare sul contatto visivo.
  • Postura e gestione dell’energia.
  • Lavorare con la telecamera.
  • Visionare video correlati al Parlare in Pubblico.
  • Distruggere le regole per trovare il proprio stile personale.
  • Lavoro di analisi individuale.
  • Identificare punti di forza e aree di miglioramento.
  • Superare l’ansia e il giudizio.
  • La comunicazione come atto di seduzione: la capacità di coinvolgere gli altri.

Obiettivi

I partecipanti saranno in grado di:

  1. Acquisire conoscenze fondamentali sulla comunicazione.
  2. Strutturare efficacemente vari tipi di discorsi.
  3. Trasformare le imperfezioni in opportunità attraverso tecniche reattive.
  4. Gestire l’ansia in modo efficace (distinguendo tra ansia positiva e tossica).
  5. Sviluppare consapevolezza di sé e mezzi di miglioramento.
  6. Porre il pubblico al centro della comunicazione.
  7. Utilizzare consapevolmente i canali paraverbale e non verbale (contatto visivo, pause, linguaggio del corpo, gestione dello spazio).
  8. Imparare ad apprezzare e sentirsi a proprio agio durante la comunicazione.
  9. Approcciare la preparazione del discorso in modo olistico, considerando tutti e tre i canali di comunicazione anziché concentrarsi solo sul canale verbale.
  10. Emergere come comunicatori originali abbracciando tratti individuali e superando il giudizio.
  11. Comunicare attraverso video brevi in stile Elevator Pitch.
  12. Partecipare a un servizio fotografico (Scoperta dell’immagine di sé attraverso l’obiettivo della macchina fotografica).
  13. Ottenere consapevolezza della propria voce (Uso del microfono).
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Scuola di teatro e recitazione a Padova

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L’iscrizione effettiva avverrà il primo giorno del corso.